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Chi è Giorgio Ceccarelli

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Mi sono separato nel 92. Nel 96 finisco in galera per spaccio di droga. mi trovano nell’auto, mentre ero in vacanza con mia figlia, 80 grammi di cocaina pura, un bilancino e bustine pronte per lo smercio.

Grazie a questo bel kit mi faccio “solo” 9 giorni di galera in isolamento e a sciopero della fame. La pena prevista era di 20 anni. Vengo scarcerato e archiviato perchè estraneo ai fatti commessi da altri. Questi altri, nel 2001, vengono condannati in primo grado dal tribunale di Frosinone: la mia ex suocera, un maresciallo della g. di f. e un detective.

Il complotto alla coca era nato perchè avevo negato a mia figlia di trasferirsi in Grecia con la madre ed il suo nuovo compagno greco.

Uscendo dal carcere ho fatto un patto con il padreterno: avrei dedicato quei 20 anni “risparmiati” alla lotta sociale per cambiare questo barbaro e iniquo sistema degno di un paese a civiltà limitata. Mi mancano ancora 8 anni per mantenere quella promessa. Mi dovranno sopportare in molti.

Noi vogliamo che il tuo dolore, la tua rabbia, la tua frustrazione, la tua emarginazione diventino una sola cosa: energia positiva e costruttiva per lottare insieme a noi.

Noi ti rendiamo partecipe di un progetto di riscossa che prevede la riforma giuridica, culturale e sociale del nostro paese in tema di separazione.

Noi siamo degli ottimisti che sanno di poter vincere contro il muro di gomma eretto da 34 anni a difesa dei privilegi del genitore affidatario in danno dei figli, dell’altro genitore e dei nonni.

Lo stato italiano ha la ragione della forza, noi la forza della ragione. Vinceremo noi.

Noi organizziamo manifestazioni e sit in di protesta perchè siamo convinti che solo in questo modo possiamo cambiare in meglio il nostro paese.

Tu sei l’elemento fondamentale di questo cambiamento.

La tua partecipazione attiva è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi principali:

i diritti dei nostri figli ad avere sempre due genitori, anche quando questi si separano.

Qualcuno ci accusa di stare solo dalla parte dei padri.

Noi stiamo dalla parte dei figli.

Se statisticamente la madre è affidataria dei figli nell’87% dei casi non è colpa nostra.

Qualcuno ci accusa di maschilismo. Potrei rispondere citando una frase del premio nobel per la pace, l’iraniana Shirin Ebadi:

“Il maschilismo è una malattia che attacca gli uomini, ma è trasmessa dalle donne. Ogni uomo oppressivo ha avuto una madre”.

Strapperei una risata e nulla di più. Noi siamo padri e madri che vogliono impedire allo stato italiano di continuare a mettere sotto il tappeto delle riforme la polvere delle nostre proteste.

Chi assiste al male senza opporvisi non è migliore di chi lo compie:

Socrate scelse di morire rifiutando l’evasione organizzata dai suoi discepoli. La sua risposta fu: non posso andare contro la legge. Non ho fatto nulla per cambiarla e non sono andato via dalla mia città.

Noi non vogliamo bere la cicuta quotidiana della mancanza dei nostri figli e non abbiamo nessuna intenzione di andare a vivere in un altro paese. Noi rimaniamo in Italia per impedire a chiunque di trasformare i nostri figli in orfani di genitore vivo.

Non sono previsti premi o riconoscimenti per nessuno. Il nostro premio è avere compiuto azioni virtuose per i figli di tutti.

Kennedy diceva:”prima di chiedere cosa può fare il paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”. A quel punto potrai pretendere una classe politica credibile.

Chi non difende i propri diritti non se li merita.

Noi non molleremo mai.

Il mio professore di filosofia, il grande Alberto Andreoli, al liceo, ci diceva sempre:

“Chi ha vissuto solo per sé, ha sprecato una vita”.

Noi, la vita, non vogliamo sprecarla ma utilizzarla al meglio per costruire insieme a voi un futuro migliore per le famiglie attuali e per quelle che verranno.

Se non sei in linea con le nostre idee, per favore, non ci contattare.

Ci faresti perdere solo tempo.

Quel tempo lo abbiamo già impegnato per i nostri e i tuoi figli.